Iginio Ugo Tarchetti e la  Scapigliatura

                     sito letterario di Francesca Santucci

 

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Epigrafe

di Emilio Praga

 

 

"Nato pel cielo, e tutto in quello assorto,

spirto in esilio sulla nostra mota

spirto creato per fulgere

e morto come un ilota!

Anima invasa da beati inganni,

milite sacro ad una santa guerra

milite già vincente ed a trenteanni

posto sotterra!

Gentile e casto e intemerato ingegno,

amico nostro…se dal Fato assolto,

tu ci potessi dal carcer di legno

sporgere il volto!

Se questa terra diventasse vetro,

e il tuo tramonto diventasse aurora,

forse ameresti tu, povero spetro,

la vita ancora!

Oh l’ameresti ancor! Ti sovveresti

Unicamente degli amici buoni;

dei nostri viaggi pe’ sentieri agresti

delle canzoni: del focolar con cui spesso, col verno,

si viveva del prossimo in disparte

rimescolando fra di noi l’eterno

tema dell’arte.

Rammenteresti il dì, quando s’andava

Passeggiando e sognando in compagnia!

E in tutto e in tutti il tuo pensier trovava

La poesia.

Riameresti la vita, Ugo, la vita

Che per te fu battaglia e fu vittoria!

Veh!- la tua fronte austera oggi è colpita

Da un po’ di gloria!

Né il triste e dolce cammino interrotto

Rimpiangeresti…e la precoce meta,

se tu leggessi come noi-‘qui sotto

dorme un poeta".

 

(questa epigrafe, dettata da E. Praga nel settembre del 1871, 

si legge sulla colonnina che gli amici posero sulla tomba di I. U. Tarchetti)