Dopo l'estate
Era di primavera ed il mondo girava
per il verso giusto quando la bocca
dal primo bacio fu sorpresa e mi
colse
la vertigine inattesa. Ristetti,
a quell’amore abbarbicata,
come il convolvolo blu fiorito al
muro,
come il male brutto al devastante
cancro.
Già incanti sfolgoravano
negli occhi, ed i gabbiani bianchi
in sospensione, fra cielo e
terra e mare,
confetti mi parevano, candidi di
sposa.
Poi giugno passò e luglio e agosto;
di quel bacio restò solo un
ricordo,
di quell’amore (che amore non fu,
ché fu crudele) più nulla restò
dopo l’estate.
(dalla silloge poetica "San
Valentino,
Carta e Penna editore, gennaio
2005)
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