Francesca Santucci
Il castello di
Monasterolo
Racconta una leggenda che, tanti e tanti anni fa, un passaggio
sotterraneo collegava il castello di Monasterolo, situato sul lato orientale del
lago di Endine, con quello di Bianzano, dall’altra parte del lago.
In questo
passaggio, ricco di sale affrescate, i nobili dell’epoca tenevano le loro
danze, e fu proprio durante una festa che si conobbero e s’innamorarono una
giovane di Monasterolo e un valoroso e bel cavaliere di Bianzano. Le
famiglie, però, osteggiavano quest’ amore, arrivando persino ad impedire ai due
giovani di accedere al passaggio sotterraneo, e così gli innamorati erano costretti ad
incontrarsi di nascosto.
Una sera, aiutata da un complice, la fanciulla salì su una barca per andare dal
giovane che l’attendeva al centro del lago ma, purtroppo, non
vi giunse mai, perché una furibonda tempesta travolse l’imbarcazione, e di lei
non si seppe più nulla. C’è ancora, però, chi racconta di averla vista, nelle sere d’estate, in uno splendido abito bianco, volteggiare sulle acque
del lago insieme al suo cavaliere…
Appartenente alla
nobile famiglia dei Terzi, é proprio un castelletto da favola quello di Monasterolo, splendida attrattiva di questo centro agricolo e di
villeggiatura della Val Cavallina, che prende il nome appunto dal castello.
Immerso in uno scenario simile ad un paesaggio umbro, tra le cime boscose dei
colli, le acque placide del laghetto del colore dello smeraldo ed il Cherio
azzurrino, collocato in evidente posizione strategica, sull’unica elevazione
del terreno del luogo, nei secoli passati costituiva un punto di avvistamento,
di segnalazione e di difesa.
Risalente al Trecento (l’origine del nome gli derivò certamente dal monastero
edificato dai monaci benedettini distrutto dal Barbarossa e successivamente
riedificato nei secoli XIII e XIV, con la creazione di una struttura muraria che
resiste ancora oggi), è adornato da portici e loggette, con ricche sale interne, il pavimento a losanghe bianche e nere, tipico della decorazione medioevale,
mobili rustici d’epoca, affreschi originali restaurati, ed anche intonaci
rinascimentali recentemente portati alla luce.
All’interno vi si trova il grazioso oratorio dedicato a Sant’Anna, aggiunto
al castello nel 1620, con dipinti pregevoli di autori ignoti: un Cristo del
‘500, una natività con Madonna del ‘600, un San Biagio ad olio del ‘700.
Antistante il castello c’è un incantevole giardino, considerato tra i più
belli dell’Italia settentrionale, parte all’inglese, parte all’italiana,
ispirato al tardo rinascimento e al barocco, la cui vegetazione d'estate è
talmente fitta che il castello sembra mimetizzarsi.
Sia d’estate che d’inverno, sia quando le rive del lago color di
smeraldo, circondato dai colli ricoperti di pioppi bianchi, castagni e
carpini, si affollano di bagnanti ben confusi con le famigliole di
anatre selvatiche e gallinelle d’acqua, sia quando si ricopre di una lastra di ghiaccio e gli
arbusti si rivestono di merletti di brina, qui il paesaggio è
veramente da fiaba e Monasterolo merita di essere visitato... E
se si è fortunati, o solamente predisposti a viaggiare con la fantasia, può
anche capitare di vedere i due innamorati, finalmente riuniti, danzare al centro
del lago.
Francesca
Santucci
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