Bernardo Tasso, nato a Venezia nel  1493 da famiglia bergamasca, come  cortigiano-segretario viaggiò molto in Italia, in Europa, ed anche in Africa, soggiornando alle corti di  Ferrara,  Padova e Mantova.
 Nel 1536 sposò la gentildonna napoletana Porzia de' Rossi che, nel 1544, diede alla luce a Sorrento suo  figlio, Torquato.
 Nel 1569, dopo essere stato creato Podestà di Ostiglia dal duca Gugliemo Gonzaga, morì.
 Tra le sue opere vanno ricordate le Rime, l'Amadigi,  il poema Floridante, pubblicato postumo dal figlio Torquato, e le Lettere.
 Nella copiosa produzione della lirica di Bernardo Tasso è possibile rinvenire sia il compiacimento formale, su modello bembiano, sia una più autentica sensibilità, come nel sonetto pastorale proposto, "Queste purpuree rose ch'a l'Aurora"tratto dal I libro degli Amori che, attraverso immagini di delicata coloritura, riflette la sua più vera ed autentica sensibilità.







 

Queste purpuree rose ch'a l'Aurora

di 

Bernardo Tasso

(1536-1569)

 

Queste purpuree rose ch'a l'Aurora

a l'apparir del dì cadder di seno,

Aure, sien vostre, e questo vaso pieno

di gigli e calta sarà vostro ancora:

 

se da l'ardente sol, che d'ora in ora

scalda più co' suoi rai l'almo terreno,

guardarete oggi lei che 'l ciel sereno

fa co' begli occhi e le campagne infiora;

 

uditemi, Aure dolci e pellegrine,

ché ne' verdi orti suoi non ha Pomona

più vaghi fiori e più vermiglie rose:

 

vedete ch'anco sono rugiadose

del pianto de l'aurora; al vostro crine

ne potrete far poi lieta corona.