Morire di

 

Uno sparo di voce,
il silenzio giace con orrido volto
e affonda,
lento,
lento, occhi aperti

 

lucida follia
di chi tacer non vuole,

lucida follia di chi gioir vorrebbe

 

rumore d’anima spezzata,
ore di vita al vento
e il molle trascinare d’ossa
stanche,

 

rifiuto d’equilibrio,

ragion persa tra bene e male
ma, il sogno più luminoso e assurdo appare

pensieri vagano,
si graffiano, si accecano,

si ignorano,

gli spari aumentano

 

la mente, gelidamente piegata,

intrisa d’ortiche,

non regge il peso di una lacrima.

 

07/07/05