Gianmario Lucini

 

L'uomo provvisorio

 

 

E non si cura di se stesso, del suo seme:

lo spegne nel sangue, nella fame,

gli fa suggere l’uranio impoverito,

gli avvelena l’acqua, il pane

- ma vuole protrarre la sua vita oltre il tempo

come a prolungare un tormento...

     

Sembra giunto alla fine del suo ciclo,

sembra chiudersi il cerchio - non rinnega

tuttavia i millenni d’una brama nera

e senza occhi: ragione

fatta mito di sé, assoluta

fede nel futuro, chiusa

logica di un calcolo glaciale

    

(non ci sarà altro Dio

all’infuori di lei).

 

( da Divagazioni grigioazzurre  )