Giovanna Mulas

Poesie

 

 

Speranze di Pioggia

Laddove muore

Speranza, la sera

Accompagna quel tenue

CantoSirena.

Saffico è il crine che avvolge

La luna

Fiammelle d’argenti vedo

Le stelle,

miei firmamenti

Colore d’iridi,

i tuoi

(E odore di pelle)

frantuma la mente e avvolge

I pensieri,

di pioggia.

Affondo i miei passi

Sui fanghi, su l’ombre

(Illuso è l’amore che

Sotto il sudario ha

Neri, arsi laghi.)

(Orthobene, Nuoro, freddo novembre 1995. Nebbia, pioggia fine,odore di felce… e le castagne?)

Dalla silloge Come Le Foglie, ALI, 1998

 

Canticum Praesagum

 

Sul cobalto crine

Del mare,

non s’ode una vela

e un’anima

ma il vagare inquieto

lento

delle ore

dei giorni.

Un petalo è il gabbiano,

caro amico mio

così trasporta l’ali

dov’è fiorito il cielo

il petalo si apre

e sussulta

è incerto

e cade.

Così come sbiadisce

Nel grigio

Quel cobalto, la mia età (fiorita)

Che scorsi appena un poco

Prima che affondassi

In tenero abbandono.

Ma il petalo

Del giglio nell’orto

Dei ricordi

Rimescola al conforto

Ampio cielo appena,

oh, appena scorto.

(a Bastiano. Roma, maggio 1994)

Dalla Silloge Canticum Praesagum, ALI, 1998

 

 

 

Fossi Roccia

Fossi cristallo

Di roccia

Indurirmi

Di dedali oscuri

E mature

Mele di serpe

Le sere iniziate d’esistenze

Sposate

Sfiorite ambite slabbrate

Abbagliate

GiaciuteFinite

Isole stanche, di riflessi

Tuoi

Spaurite

Stremate.

Dalla silloge Dei Versi, ALI, 1998

 

Nei Flutti…

Colgo i pensieri

E rovente è la sabbia

Rochita dal sole

Il moto del flutto

È ricordo, spazzato

Da spirto

Il contrasto

L’amaro, il profondo

E macchiato

Da prossimi autunni

E nostalgiche nenje.

(Dover, october 1991)

Dalla Silloge Come Le Foglie, ALI, 1998

 

 

Lungomare

Facciata al lungomare

Le nubi vorrei

Tempestose e cineree

Mirare, mirare

Migrare

In rene irte, di pini

Gl’ardenti infranti

Silenzi e grevi

Tramonti nei venti

Tumultuosi, agitati e arcuati

Scorgo il baciare

E l’amplesso di onde, rocce

Gridato frinire

Ai monti ignari.

(Torre Grande, agosto 1997, passato il tramonto e il tempo, l’amore…VolerevalereGridare, LIBERA! al mare.).

Dalla Silloge Come Le Foglie, ALI, 1998

 

 

 

Malinconie

Rammento le ore

Dal timore pulite

E libere, e vere

Di accordi lasciati

Timori nei voli

Laggiù, scorgo i punti

Gli oscuri, i Bacchi più mesti

Malinconici graffi

Nel frusciar dè ventagli e

Chimere sospinte COME

LE domande mie, estreme

Stremate, AmarImpotenti

Riarse; le FOGLIE furenti.

Dalla silloge Come le Foglie, ALI, 1998

 

 

 


 

 

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