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Guido Cavalcanti, amico di Dante che molto lo stimò, anche se poi non esitò, fra i Priori, a firmare la sua condanna al confino, fu un grande poeta ed intellettuale del tempo, anche fazioso militante politico; nella  "Cronica" Dino Compagni lo definì  "giovane gentile...nobile cavaliere...cortese e ardito ma sdegnoso e solitario e intento allo studio".
Autore complesso e problematico, filosofo laico,  irrequieto e pessimista, fu una figura centrale nello Stil novo e fondamentale nella formazione di Dante. 
Nel suo canzoniere  svolse diversi motivi, come  la lode della donna e la celebrazione dell'Amore in toni tragici e dolorosi, approfondendo l'intima drammaticità del sentimento amoroso.
In questa ballata, dolce e musicale, ispirata alle suggestioni e alle immagini della  lirica provenzale e siciliana, il motivo svolto è quello ricorrente nei suoi componimenti: l'incontrastabile forza dell'Amore.Il verso  "Fresca rosa novella" , che ricorda quello di Cielo d'Alcamo "Rosa fresca aulentissima", preannuncia il canto in lode della donna amata
.

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Fresca rosa novella

di Guido Cavalcanti

(1260-1300)

Fresca rosa novella,
piacente primavera,
per prata e per rivera
gaiamente cantando,
vostro fin presio mando - a la verdura.
Lo vostro presio fino
in gio' si rinovelli
da grandi e da zitelli
per ciascuno camino;
e cantin[n]e gli auselli
ciascuno in suo latino
da sera e da matino
su li verdi arbuscelli.
Tutto lo mondo canti,
po' che lo tempo vene,
sì come si convene,
vostr' altezza presiata:
ché siete angelicata--cnatura.
Angelica sembranza
in voi, donna, riposa:
Dio, quanto aventurosa
fue la mia disianza!
Vostra cera gioiosa,
poi che passa e avanza
natura e costumanza,
ben è mirabil cosa.
Fra lor le donne dea
vi chiaman, come sete;
tanto adorna parete,
ch'eo non saccio contare;
e chi poria pensare - oltra natura?
Oltra natura umana
vostra fina piasenza
fece Dio, per essenza
che voi foste sovrana:
per che vostra parvenza
ver' me non sia luntana;
or non mi sia villana
la dolce provedenza!
E se vi pare oltraggio
ch' ad amarvi sia dato,
non sia da voi blasmato:
ché solo Amor mi sforza,
contra cui non val forza - né misura.

 

 

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