Francesca Santucci

IL BARBIERE DI SIVIGLIA

 

 

Il barbiere di Siviglia

Io sono docile,

son rispettosa, sono obbediente,

dolce, amorosa,

mi lascio reggere,

mi fo guidare.

Ma se mi toccano

dov'è il mio debole,

sarò una vipera, sarò...

(Rosina, Il barbiere di Siviglia)

La scena si svolge a Siviglia. Il Conte Almaviva è follemente innamorato di Rosina, la pupilla del Dottor Bartolo; costui conta di sposarla, perciò la tiene segregata. Al termine della serenata che il Conte canta sotto il balcone della sua bella (Ecco ridente in cielo/spunta la bell’aurora) arriva Figaro, barbiere di Bartolo, uomo astuto e gioioso, che canta a squarciagola (Largo al factotum della città).
Almaviva mette al corrente Figaro sulla ragione della sua presenza in quel luogo ed il desiderio di riuscire ad entrare nella casa. Scoperto che il barbiere ha facile accesso alla città, il Conte lo convince ad accettare di aiutarlo dietro il pagamento di una forte somma di denaro (All’idea di quel metallo /portentoso, onnipossente/un vulcano la mia mente/già comincia a diventar, sì). La mente di Figaro è già al lavoro. Fa cantare al Conte un’altra serenata dove costui si fa passare per Lindoro, giovane squattrinato, al fine di evitare un amore “interessato” da parte della giovane. Rosina è al balcone, affascinata dal canto proveniente dal cortile ma, uditi dei passi, è costretta a rientrare in casa. Chiusa in camera ha tra le mani una lettera che vorrebbe far recapitare all’uomo, dalla cui voce melodiosa è rimasta incantata (Una voce poco fa /qui nel cor mi risuonò) …da Figaro, naturalmente. Mentre i due confabulano, arrivano Bartolo e Basilio, professore di canto di Rosina, il quale informa il padrone di casa che il Conte di Almaviva è giunto a Siviglia, e consiglia a Bartolo, che vuole concludere al più presto il contratto di matrimonio, di ricorrere alla calunnia per scoraggiare Lindoro (La calunnia è un venticello).
Figaro, che di nascosto ha udito la conversazione, rivela tutto a Rosina e fa in modo che incontri Lindoro, che s’introduce in casa fingendosi un soldato ubriaco e riesce a scambiare un biglietto con la ragazza.
Successivamente Almaviva riesce a reintrodursi in casa come maestro di Bartolo col pretesto di sostituire Basilio ammalato. Figaro, intanto, arrivato col pretesto di radere Bartolo, riesce a sottrargli le chiavi del balcone dov’è rinchiusa Rosina. Dopo altre peripezie, con uno stratagemma, e con la complicità forzata di Basilio, Figaro riesce a far celebrare il matrimonio tra il Conte d’Almaviva e Rosina (Di sì felice innesto/ serbiam memoria eterna), e quando Bartolo arriva non può fare altro che unirsi al coro di gioia (amor e fede eterna/si vegga in voi regnar) e benedire gli sposi.
Questa è la trama della più popolare delle opere buffe di Rossini, articolata in 34 numeri, definita “il più grande poema musicale comico-satirico-umoristico dell’umanità”che, rappresentata per la prima volta a Roma nel 1816, ottenne un clamoroso fiasco, prontamente riscattato, però, da un incredibile successo già alla seconda rappresentazione.
L’iniziale insuccesso dipese dalle modifiche sostanziali che il musicista apportò al testo originario della commedia francese “Il barbiere di Siviglia” (creazione del sig. Beaumarchais, ribattezzata da Rossini “Almaviva, ossia l’inutile precauzione”), con una nuova versificazione dell’intera opera, con l’aggiunta di nuove situazioni di pezzi musicali e con l’introduzione dei cori, sia perché voluti dal gusto moderno, sia perché indispensabili all’effetto musicale in un teatro di notevole ampiezza come quello di Roma.
L’ottica di questo capolavoro è decisamente di tipo ludico, con la sospensione dell’azione drammatica, con il contrasto continuo dell’azione per lasciare spazio al vitalismo musicale, attraverso arie trascinanti che trasmettono gioia di vivere, in un risultato che non è mai statico ma intriso di scioltezza narrativa e divertimento.
Rossini si differenziò dai modelli musicali settecenteschi anche nell’accentuazione dei caratteri dei personaggi, che rese più umani e più realistici. ad esempio trasformò Figaro, dialettico e calcolatore in Beaumarchais, in un popolano chiacchierone, generoso ed astuto; Rosina diventò una ragazza moderna che sa cosa vuole; Almaviva un giovane intraprendente che non si ferma di fronte agli ostacoli; e di Bartolo e Basilio fece una satira sociale del passato.
Il "Barbiere di Siviglia " è, dunque, una commedia giocosa, una variopinta commedia umana copiosa in musica, ricca di presenza ritmica, e tutta l’opera più che di fascino melodico è carica di spirito e briosità, con arie sgargianti, spiritose, come la cavatina di Figaro (Largo al factotum della città) o la lugubre aria di Basilio (La calunnia è un venticello), o il malizioso duetto tra Figaro e Rosina per la consegna del biglietto a Lindoro, scelte musicali che dimostrano l’intento di Rossini di esaltare non la melodia ma il virtuosismo e la ritmica, caratteristiche ben espresse dai cantanti.
Quest’opera, oltre che al pubblico, piacque a molti nomi illustri, all’antirossiniano Berlioz, a Schumann che rimaneva estasiato ogni volta che la ascoltava, persino all’antitalianista Wagner, ma il giudizio che mi sembra esprimerne al meglio lo spirito e il valore è questo:
…Fedele interprete dell’anima nazionale italiana, esso rimarrà documento imperituro della genialità di nostra gente e continuerà per secoli a deliziare il mondo con la giocondità serena e benefica dei suoi canti, finché gli uomini chiederanno alla musica un sollievo dalle miserie quotidiane. (Radiciotti)


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